estrazione della bava di lumaca

Siamo abituati a pensare alle lumache d’allevamento come prodotti destinati esclusivamente all’utilizzo in ambito gastronomico. Solo qualche decennio fa, infatti, se qualcuno ci avesse parlato di estratti di bave di lumache come protagonisti di prodotti cosmetici di fascia alta, avremmo avuto non poche perplessità. Eppure l’elicoltura usa oggi tecniche raffinate per perfezionare un processo che ha in realtà origini antichissime. La bava di lumaca da sempre viene impiegata per alleviare i disturbi della pelle e stimolare la produzione di elastina. Negli ultimi anni sono aumentate le aziende che producono creme a base di bava di lumaca, come Love Helix. Ma come si ottiene questo prodotto? Ne parleremo all’interno di questo articolo.

Come viene raccolta la bava di lumaca? Il metodo tradizionale

Ogni chiocciola è responsabile della produzione di bava: per l’animale, infatti, essa non rappresenta che una forma di difesa, oltre che di facilitazione al movimento. La secrezione di muco schiumoso consente alla lumaca di riuscire a spostarsi senza farsi del male, durante quella classica trazione sullo stomaco. Senza contare che consente al gasteropode di poter scalare anche superfici verticali come gli alberi. Per scopi cosmetici, la bava in assoluto più pregiata è quella prodotta dalla specie Helix Aspersa, non a caso quella su cui si concentra la gran parte degli allevamenti destinata a questo utilizzo. Esistono due metodi per raccogliere la bava della lumaca: il primo è la tradizionale raccolta manuale, impiegata da millenni in svariati angoli del mondo. Tutto quel che serve è lavare la lumaca per eliminare la terra e tutte le impurità, dopodiché la si può sollecitare in maniera molto delicata con le mani per fare in modo che inizi a produrre la bava. Tuttavia, come è facile intuire, questo metodo è molto lento e in diverse ore di attività il raccolto ammonta a soli pochi centilitri di muco. L’altro metodo, che approfondiremo nel paragrafo successivo, è quello più utilizzato ai giorni nostri, soprattutto quando la bava di lumaca serve per produrre cosmetici.

I metodi di estrazione moderni della bava di lumaca

L’estrattore specifico per bava di lumaca è pensato per sollecitare la chiocciola, stimolando la produzione di schiuma e raccogliendo in maniera sistematica le secrezioni. Si tratta di uno strumento tecnologicamente molto avanzato, di cui in commercio esistono diversi modelli. Tuttavia, è importante puntare su produttori che impiegano macchinari che non stimolano in maniera esagerata i molluschi. Questo aspetto, infatti, è fondamentale: si dovrà verificare sempre che il processo risulti completamente cruelty free. I produttori più accorti, comunque, sono i primi a voler stimolare le lumache in maniera gentile, poiché quando una chiocciola viene trattata bene potrà tornare a produrre bava a seguito di un periodo di riposo. Una volta che viene estratta la schiuma, dovrà essere filtrata e successivamente microfiltrata prima di poter essere commercializzata all’interno dei prodotti per la pelle. A questo punto l’elicoltore potrà destinare il muco ricavato dalla sua attività a laboratori e aziende cosmetiche, in particolar modo quelle che hanno una valida linea naturale, così come a realtà farmaceutiche. La bava di lumaca trova la propria consacrazione nella capacità di curare e alleviare svariate tipologie patologie che affliggono la pelle.