Perizia semplice, asseverata e giurata: quali sono le differenze?

Quello della perizia è un argomento delicato, reso ulteriormente complesso dal fatto che esistono tre principali tipi di perizia e ciascuna di esse ha un valore differente e le sue proprie caratteristiche: nello specifico, possiamo distinguere tra perizia semplice, perizia asseverata e perizia giurata.

Tale differenziazione si è resa responsabile di una certa confusione, al punto che queste tre categorie appaiono come forme alternate della stessa procedura, ma concettualmente non sono ben delineate, nonostante le differenze esistano e siano perfettamente definite. È proprio questo il tema che verrà trattato di seguito.

Differenze tra le diverse tipologie di perizie

Sugli annunci di alcuni professionisti (come quello che si trova a questo link: https://www.riccardopetricca.it/perizie-giurate-e-asseverate/) si legge che offrono perizie semplici, asseverate e giurate, ma molto spesso il cliente non è a conoscenza di quale tipologia faccia al caso suo.

Andando con ordine, dunque, possiamo definire perizia semplice la relazione che viene redatta e firmata dal tecnico in risposta al quesito posto dal giudice, dopo aver raccolto le informazioni necessarie effettuando le dovute indagini. In questo caso egli non si preoccupa di verificare la veridicità dei dai raccolti, l’attendibilità della fonte né che i fatti in oggetto siano realmente accaduti.

Ciò che accade nella perizia asseverata, invece, è diametralmente opposto, in quanto il perito non si limita a redigere la relazione, ma deve anche assicurarsi della bontà del suo contenuto. In pratica, si assume la responsabilità di verificare che quanto affermato nella perizia e riportato dal periziando corrisponda a verità. A testimonianza di ciò, alla relazione viene allegato un documento che certifica la veridicità della stessa. In caso in essa siano riportati elementi di falsità, sarà il tecnico a risponderne a livello penale.

Infine, la perizia giurata è quella che, dal punto di vista legale, ha un valore più importante, ma per il perito è anche più insidiosa, dal momento che la falsa attestazione giurata costituisce reato, come previsto dall’articolo 483 del Codice Penale. In questo caso, il perito dovrà redigere la relazione e firmare il documento di veridicità alla presenza di un notaio o di un cancelliere, come forma di giuramento, alla quale si aggiungerà una formula con la quale il professionista dichiara di aver svolto fedelmente il suo compito per servire a ricerca della verità. Tale modalità implica anche il pagamento della parcella del notaio, in caso ci si rivolga a questa figura. Se invece si richiede l’intervento di un cancelliere, è possibile recarsi in qualsiasi tribunale, indipendentemente dal comune di residenza del perito o del committente, purché sia lo stesso tecnico responsabile della relazione a effettuare il giuramento e sia munito di documento di identità e della perizia in oggetto.

Il valore dei differenti tipi di perizia

In sintesi, quando non viene richiesta alcuna attestazione di veridicità né alcun giuramento, la perizia è semplice. Al contrario, sia nella perizia asseverata che in quella giurata il professionista si assume la responsabilità del contenuto della relazione e della veridicità delle informazioni raccolte. Inoltre, nel secondo caso, al tecnico viene imposto di formulare un giuramento formale nel corso del quale dichiara anche di aver operato fedelmente secondo i principi che guidano la sua professione, perseguendo l’unico scopo di portare alla luce la verità. Sebbene si tratti della modalità di lavoro più rischiosa, la perizia giurata è anche quella che vanta un maggiore peso durante il procedimento, dal momento che non può mai essere contestata se non attraverso l’esposizione di una querela di falso, alla quale deve seguire una nuova asseverazione correttiva. Ogni altro documento che miri a smentire il lavoro effettuato dal perito risulta irrilevante e privo di alcun valore all’interno del tribunale.