Materia prima di indispensabile necessità, il vetro continua ad essere utilizzato nell’ambito dell’arredamento moderno, grazie ad una costante attività da parte delle case produttrici che sempre più numerose contemplano l’utilizzo del materiale per introdurre sul mercato i loro prodotti. Dato l’elevato spessore tecnico, il vetro temperato soddisfa una moltitudine di esigenze, divenendo indispensabile soprattutto nell’ambito della realizzazione di mobili e contemplando un utilizzo sempre più differenziato. Il vetro temperato è un materiale particolarmente resistente, anche se ottenuto dal processo di riutilizzazione di rifiuti che vengono trattati ad hoc, una volta differenziati rispettando gli adempimenti disposti dalle normative vigenti.

La differenza tra vetro classico e vetro temperato

Anche se adoperato in una vasta gamma di settori specifici, non tutti conoscono alla perfezione la differenza che esiste tra il vetro classico e quello temperato, sempre più di tendenza in questo momento storico perché garantisce il massimo della funzionalità e della resistenza rispetto agli inevitabili segni del tempo. Il vetro temperato proviene da un lungo processo di lavorazione della sabbia a base di silicio, correttamente setacciata e posta ad elevate temperature all’interno dei laboratori che si occupano di trasferirlo alle aziende di competenza. Tale procedimento assume il nome di “tempra” e serve a rendere funzionale e resistente un materiale che mai prima d’ora poteva essere utilizzato negli svariati ambiti della produzione.

L’importanza della fase di lavorazione

Usufruire di un vetro temperato dall’elevato spessore tecnico è direttamente proporzionale al processo di lavorazione al quale la materia prima è stata sottoposta, prima di essere riutilizzata. Ecco perché la manodopera, che si svolge attraverso la tempra, diviene indispensabile al fine di rendere il vetro un materiale resistente e allo stesso tempo funzionale ad una variegata mole di esigenze, anche diverse da quelle legate all’arredamento. Attraverso la tempra eseguita nel modo corretto, la tempra del vetro può resistere a temperature molto elevate (talvolta superiori ai 250° C), diviene elastico e molto più resistente agli eventi accidentali come urti e cadute e resiste alle pressioni più disparate. Per rendere effettive le modifiche che vengono apportate al vetro che dallo stato normale passa a quello temperato, è opportuno che la materia prima non subisca altri processi di lavorazione: ulteriori modifiche potrebbero compromettere la funzionalità della stessa.

Riconoscere il vetro temperato per evitare brutte sorprese

Anche se può sembrare un’operazione all’ordine del giorno, riconoscere il vetro temperato richiede una dimestichezza indispensabile e la giusta conoscenza in materia. Questo per consentire a chi utilizza la materia prima di essere consapevole delle caratteristiche di ciò che ha a disposizione, evitando brutte sorprese. Esistono dei meccanismi inequivocabili che attestano l’esatta qualità del vetro, quali ad esempio la presenza del numero di successione (che si presenta in forma numerica sul retro di ogni elemento), la coesistenza di uno spessore di tre-quattro volte superiore rispetto al normale, il taglio degli angoli che appare smussato per dare nuova forma e vitalità ad ogni lastra. Non meno importante, infine, per riconoscere il vetro temperato si rende necessaria la semplice visione della lastra, meglio se effettuata con apposite lenti dotate di filtro polarizzato. In questo caso, si potranno notare delle strisce di diverso colore che occupano in maniera trasversale l’intera superficie del vetro.