Gli NZEB e la normativa italiana

Edifici NZEB

Gli edifici NZEB a basso consumo energetico che utilizzano fonti rinnovabili

Dal nome e dagli effetti che potrebbero sembrare un po futuristici, dietro agli NZEB si nascondono importanti opportunità personali ed ambientali.
Se da un lato infatti c’è la necessità di investire sull’utilizzo di fonti rinnovabili per combattere il cambiamento climatico, ridurre le emissioni di CO2 ed il riscaldamento globale, dall’altro c’è una vera e propria opportunità che consente di risparmiare sul costo delle bollette e non solo.

Gli NZEB o Nearby Zero Energy Building sono edifici caratterizzati da bassi consumi energetici ed alte prestazioni che sfruttano energie rinnovabili (prima tra tutte quella solare) per coprire il proprio fabbisogno.
Il loro ingresso nel mondo dell’edilizia risale agli anni 70 ma è possibile trovare delle vere e proprie attività di incentivazione solo dal 2015, quando una direttiva dell’Unione Europea invitò gli stati membri ad imporre requisiti minimi di efficienza energetica agli edifici di nuova costruzione.
In Italia questa si tradusse nel decreto requisiti minimi (D.M. 26/6/2015), una normativa che individuava nuove caratteristiche da soddisfare in termini di efficienza e nuove modalità di calcolo delle prestazioni energetiche (la quantità di energia annualmente necessaria ad un’abitazione per il riscaldamento, la ventilazione, il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria, , l’illuminazione e l’ascensore).
Per calcolare i limiti da rispettare il decreto prevedeva la creazione di un edificio di riferimento che aveva le stesse caratteristiche di quello reale, ma rispettava i requisiti termici ed energetici previsti.
La differenza tra le prestazioni dei due edifici permetteva di capire la quantità di energia che poteva essere risparmiata con una soluzione NZEB.
Dal 2021, con l’introduzione della nuova Direttiva Europea sugli edifici a basso consumo, queste linee guida verranno estese a tutti gli edifici di nuova costruzione o interessati da una ristrutturazione importante.

Le caratteristiche degli edifici NZEB

Nonostante le direttive europee e le normative prime descritte a livello nazionale rappresentino una fonte importante per comprendere quali caratteristiche devono essere soddisfatte da un edificio a basso consumo, una vera e propria regola univoca da seguire durante la costruzione non esiste.
Vengono invece evidenziati gli obiettivi comuni da perseguire (ridurre il fabbisogno energetico per diminuire anche il riscaldamento climatico dovuto all’utilizzo di energie da fonti non rinnovabili) ed alcuni principi da rispettare.
Prima di costruire un edificio a basso consumo è necessario infatti effettuare alcuni studi per scegliere la posizione più adeguata a sfruttare l’energia proveniente da fonti rinnovabili.
Tra i fattori che vengono presi in considerazione ci sono:
– orientamento (venti maggiormente presenti, disposizione sull’asse elio termico, microclima dovuto a fattori ambientali esterni),
– fattori climatici locali,
– materiali naturali (si prediligono risorse sostenibili dalla produzione alla smaltimento).
L’analisi approfondita di questi elementi permetterà di creare una soluzione perfettamente isolata in ogni punto, orientata nel modo corretto, dotata del giusto posizionamento e numero di aperture e di infissi innovativi e performanti, capaci di garantire minima dispersione, buona ventilazione naturale e raffrescamento passivo.

Da questo punto di vista è fondamentale scegliere una tecnica di isolamento termico efficace che consenta sia di sfruttare al massimo il calore del sole e massimizzarne l’accumulo in inverno, che di schermare bene l’edificio in estate.

La restante energia dovrà essere ricoperta per almeno il 50% da fonti rinnovabili che saranno utilizzate per coprire il fabbisogno quotidiano e per produrre acqua calda sanitaria.

I vantaggi di avere un edificio NZEB

I vantaggi che derivano da un edificio a basso consumo energetico sono:
– inferiore fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento degli ambienti,
– utilizzo di fonti energetiche rinnovabili,
– risparmio economico dovuto a bassi costi energetici,
– basse emissioni di CO2 (minor impatto ambientale),
– qualità dell’aria elevata,
– comfort termico ottimale (termico (qualità dell’aria/ minor rischio di muffa),
– valore immobiliare più alto.