Scuola, quanto ne sai della Messa A Disposizione

Nel mondo della scuola esistono diverse figure importanti, tra cui quelle degli insegnanti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici. Esistono poi le figure dei supplenti, ed è proprio a loro che si rivolge lo strumento denominato Messa A Disposizione (per maggiori info https://madscuola.it/). Nel nostro approfondimento odierno cercheremo di rispondere alle domande più frequenti poste dagli utenti in rete quando affrontano il tema della MAD (l’acronimo con cui viene conosciuto la Messa A Disposizione). Innanzitutto spiegheremo cosa è, poi ci concentreremo sul perché è importante presentarla, per poi illustrare i vari passaggi da rispettare per inviare la richiesta presso l’istituto scolastico che si desidera.

Cosa è la Messa A Disposizione

La Messa A Disposizione è una domanda che i supplenti hanno la facoltà di presentare a un istituto scolastico al fine della candidatura per la nomina di supplenza, nell’eventualità la graduatoria sia terminata. A questo proposito, è importante sottolineare che l’istanza della MAD viene presa in considerazione soltanto qualora la graduatoria sia realmente esaurita, in caso contrario la domanda verrà sempre rifiutata. Un altro aspetto da tenere in considerazione ha per oggetto i profili a cui ci si può candidare per la supplenza: dagli insegnanti ai collaboratori scolastici, passando per gli assistenti tecnici e assistenti amministrativi. Non tutti però possono presentare la domanda di Messa A Disposizione. Infatti, tra i requisiti necessari affinché l’istanza online venga accettata figurano la laurea magistrale o specialistica (in alternativa la laurea ottenuta con il vecchio ordinamento). Se, invece, ci si sta candidando per la supplenza come Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), è sufficiente il diploma quinquiennale.

Perché inviare la Messa A Disposizione

Dopo aver spiegato nel dettaglio cos’è la Messa A Disposizione inerente l’ambito scolastico, rispondiamo ora a un’altra delle domande frequenti riguardanti la MAD, vale a dire perché è necessario inviarla. Per rispondere al quesito, è indispensabile fare un passo indietro e ricordare che ogni istituto scolastico è in possesso delle graduatorie scolastiche a cui rivolgersi per selezionare una o più persone qualora si abbia la necessità di sostituire una figura inserita nell’istituto. Può capitare però che, durante l’anno scolastico in corso, il dirigente dell’istituto non riesca a trovare un supplente per una determinata classe di concorso: questo accade quando la graduatoria è terminata o quando non è stata costituita, oppure quando tutte le persone presenti nella graduatoria sono già occupate. Ed è proprio in questo momento che entra in gioco la Messa A Disposizione, dal momento che si rivela l’unica arma a disposizione del dirigente scolastico per poter selezionare un supplente. Ecco dunque il motivo per cui l’istanza della MAD è così importante tra le figure dei supplenti, poiché spesso si rivela una domanda insostituibile per consentire al dirigente di una scuola di effettuare la nomina della supplenza. A questo proposito, bisogna anche sottolineare un altro aspetto importante: il personale scolastico non può iscriversi ogni anno in automatico alle graduatorie, ad esempio allo stato attuale sono in vigore quelle degli anni scolastici 2020 e 2021, per cui la Messa A Disposizione rappresenta l’unica via per ottenere un posto di supplente all’interno di un determinato istituto.

Come inviare la Messa A Disposizione

In questo capitolo finale affronteremo invece i vari passaggi per l’invio dell’istanza della Messa A Disposizione, in modo da chiarire ogni aspetto pratico legato alla trasmissione della domanda da parte di ciascun supplente in possesso dei requisiti necessari indicati nel paragrafo precedente. Prima di tutto, la persona che si candida alla MAD può presentare l’istanza tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), posta raccomandata con ricevuta di ritorno e fax. In alternativa è possibile anche consegnarla a mano presso la scuola in cui si vuole lavorare come supplente. Non c’è differenza tra PEC e email, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, dal momento che tutti gli istituti sono obbligati per legge a conservare le comunicazioni digitali (quindi anche le email tradizionali) ricevute nel corso dell’anno scolastico.