Quale sarà l’impatto del Coronavirus sull'economia italiana? Ecco le risposte di un esperto

Non abbiamo ancora tutti i dati necessari per interpretare la peggiore pandemia degli ultimi decenni, ma possiamo già iniziare a prepararci agli impatti del Coronavirus sull’economia italiana nel breve, medio e lungo termine. Abbiamo intervistato il titolare di Servizio Contabile Italiano, servizio di consulenza contabile che opera in tutta Italia, per sapere come i commercialisti stiano osservando la situazione economica, che li riguarda molto da vicino.

Saranno sono le regioni del Nord Italia a subire l’impatto economico del Coronavirus?

Dati gli sviluppi delle ultime 2 settimane e i Decreti emanati dal Governo, possiamo dire che ogni singola impresa italiana subirà il colpo.

Non sappiamo quanto tempo ancora sarà necessario per uscire dall’emergenza Coronavirus, ma certo è che il Nord resta la locomotiva d’Italia: se si ferma, è un problema per tutti. In più, in questo momento non possiamo nemmeno prevedere l’impatto del virus sugli altri Paesi europei o del resto del mondo; ma come abbiamo visto dalle news, in molti stanno copiando il nostro modello e andando in totale lockdown.

Quale sarà l’impatto del Coronavirus sull’economia italiana nel breve periodo?

In ambito economico, questa pandemia viene considerata un “cigno nero”. In pratica, si tratta di un evento difficile da prevedere, che porta a uno stravolgimento dell’intero sistema economico. Di fatto, le prime conseguenze tangibili sono state la riduzione dell’offerta di lavoro, la chiusura temporanea di svariati tipi di attività, un forte calo della domanda da parte dei consumatori e la diminuzione degli investimenti esteri.

Tutto questo sta già causando uno shock strutturale al sistema economico italiano. Le prime ricerche ufficiali parlano infatti di un crollo previsto del PIL già dal secondo trimestre dell’anno. Considerato il fatto che Lombardia e Veneto da sole rappresentano il 31% di tutto il PIL italiano, l’economia nazionale potrebbe subire una flessione da -1% a -3%. Tutto dipende dalle misure che verranno prese dal Governo: potremmo bruciare da 9 a quasi 30 miliardi.

E a medio e lungo termine?

Lo stesso discorso vale per le previsioni nel medio-lungo periodo: finché lo Stato non decide quali forze mettere in campo per salvare l’economia italiana, per ora abbiamo le sole misure per il mese di Marzo che sta volgendo al termine, è difficile azzardare opinioni.

Secondo le ultime stime del Ref, alcune flessioni potrebbero però essere rapidamente recuperate, tornando ai livelli pre-pandemia. L’Italia è un Paese resiliente, ma deve farsi forza grazie alle sue eccellenze. Per preservare le nostre filiere produttive, dobbiamo però augurarci che le misure messe in atto portino alla riduzione drastica dei casi di Coronavirus nel giro di poche settimane.

L’Italia sarà a rischio recessione anche dopo la fine dell’emergenza Coronavirus?

Sì, come gli altri paesi europei. I contraccolpi più forti saranno per il turismo e la ristorazione, veri pilastri dell’economia italiana, messi duramente alla prova dalle necessarie limitazioni e chiusure. Potrebbe però esserci un effetto boomerang a fine emergenza, con un incremento delle vacanze in Italia da parte degli italiani e un ritorno alle care e vecchie abitudini del Belpaese.

Come potranno reagire i liberi professionisti e le piccole, medie e grandi aziende?

Il rinvio delle imposte, la sospensione dei mutui e dei prestiti alle imprese e il bonus per la gran parte dei possessori di Partita IVA possono portare un po’ di ossigeno per qualche mese; il problema più grande è lo stallo sul fatturato che porterà alla diminuzione del potere di acquisto e alla difficoltà di pagare per beni e servizi essenziali, nel caso dei professionisti, e degli stipendi nel caso delle imprese, che stanno ricorrendo in massa alla cassa integrazione d’emergenza.

Una volta superata la crisi sanitaria, l’impatto del Coronavirus sull’economia italiana potrà essere ridotto anche da un’attitudine positiva. Anzi, potrebbe essere l’occasione giusta per cambiare le cose in Italia, come dimostra persino il massiccio ricorso a uno strumento potentissimo come lo smart working. Facciamo però attenzione al balzo momentaneo dell’e-commerce, che non deve diventare la pietra tombale per i piccoli negozi e il commercio in generale.

Qual è il suo consiglio per chi ha paura di perdere il lavoro o dover chiudere un’attività?

Consiglio di non darsi per vinti prima che sia finito tutto. Aspettiamo di conoscere come il Governo potrà sostenere il Paese e diamoci tutti una mano per supportare l’economia italiana. Per qualcuno potrebbe addirittura essere il momento giusto per pianificare una nuova attività, grazie agli sgravi e agli incentivi che ci aspettiamo di trovare in programma.