Marijuana autofiorente: di cosa si tratta?

Sei incuriosito dalla coltivazione della marijuana autofiorente https://www.grow-shop-italia.com/manuali-e-risorse/marijuana-autofiorente ma non sai come approcciarti a questo mondo? Questo articolo fa esattamente al caso tuo! Devi sapere che marijuana autofiorente è una specifica variet di cannabis. Contrariamente alle altre due specie presenti in natura (ovvero la cannabis indica e satisfa) non è fotodipendente: indifferentemente dal fatto che le ore di luce siano calanti o crescenti, la pianta crescerà.

Coltivazione della marijuana autofiorente

La marijuana autofiorente, come potrai facilmente intuire, presenta numerosi vantaggi in più rispetto alle altre varietà di Campania. Infatti, differentemente da queste, ciò che attiva il processo di fioritura non è la luce ma bensì l’età. Coltivare della cannabis autofiorente, quindi, è molto più semplice. Oltre a ciò, va sottolineato il fatto che cresca molto più rapidamente e diventi meno grande rispetto alle varietà fotoperiodiche. Le piante iniziano a fiorire dopo appena 30 giorni, mentre le cime raggiungono a maturazione 60-70 giorni dopo aver piantato il seme, diventando così pronte per la raccolta. Molte piante autofiorente non superano i 70 centimetri di altezza, per cui si rivelano completamente adatte per gli ambienti di coltivazione indoor che hanno degli spazi limitati. Proprio grazie alla loro rapida maturazione e alle loro dimensioni ridotte, le piante di marijuana autofiorente hanno conosciuto una grande notorietà di recente. Con pochi semplici consigli, qualche premura e un bel po’ di spirito di iniziativa, potrai coltivare queste piante in giardino, il tuo balcone o dovunque vorrai!

Qualche piccolo consiglio

Con le giuste accortezze (che ti illustreremo qui di seguito) coltivare marijuana autofiorente sarà semplice e piacevole! Prima di tutto tu consigliamo di scegliere la giusta varietà, poiché la genetica è uno dei fattori più influenti sul risultato finale della coltivazione. Ad esempio chi vuole utilizzare la cannabis per scopi terapeutici dovrebbe orientarsi verso una varietà ricca di CBD ma con una bassa concentrazione di THC. Dopodiché, proprio perché la fase vegetativa è molto più breve rispetto alle altre piante, è preferibile utilizzare concimi azotati senza esagerare. Non invasare le piante in vasi più grandi di 15-18 litri, altrimenti la pianta di marijuana autofiorente non avrebbe il tempo di diffondere le radici completamente nel terreno. Un altro consiglio che si è rivelato particolarmente utile è quello di non eseguire troppi travasi, perché questo tipo di piante sopporta a fatica lo stress dovuto al cambiamento: pianta le autofiorenti in un vaso definitivo sin dall’inizio. Infine, coltiva le piante di marijuana autofiorente all’interno di un terreno leggero e arioso, con basse concentrazioni di sostanze nutritive. La soluzione migliore sarebbe realizzare un terriccio fatto in casa con torba, compost, perlite e vermiculite.

Autofiorenti outdoor e indoor: quanto tempo è necessario per coltivarle?

Qui in Italia si possono coltivare semi di marijuana autofiorente già dal mese di aprile, fino almeno al termine dell’estate in agosto. È chiaro, però, che una pianta coltivata da aprile a giugno non produrrà quanto una pianta raccolta verso la fine di luglio e l’inizio di agosto. Il tempo di maturazione non dipende dalle ore di luce ma dalla genetica della pianta. Con la cannabis outdoor potrai portare a compimento anche quattro cicli di coltivazione, specialmente nelle zone particolarmente calde. Per quanto riguarda la coltivazione di marijuana autofiorente indoor, invece, bisognerà fornire alla pianta 18 ore di luce al giorno e di conseguenza 6 ore di buio (sebbene esistano diversi pareri al riguardo). I tempi di maturazione delle piante sono pressoché simili a quelli della coltivazione outdoor, ma nella coltivazione all’interno vengono allungati di poco i giorni di fioritura. Assicurati che le piante abbiano abbastanza spazio per crescere senza soffocare l’una con l’altra. Infine, ti consigliamo di ridurre gli odori delle piante con il filtro ai carboni attivi: specialmente nel periodo di piena fioritura potrebbe rivelarsi un problema.