Cosa sono gli inerti da demolizione

Con l’aumento dell’attenzione pubblica riguardo l’argomento della salvaguardia dell’ambiente, tutti i settori lavorativi si sono dovuti adattare alle nuove norme stabilite negli ultimi anni. Uno dei settori che produce una grande quantità di materiale di scarto è quello edile, poiché spesso durante i lavori si producono macerie o inerti di produzione.

Con quest’ultimo termine si intendono tutti i surplus di materiale che non sono stati utilizzati durante i lavori, ma che devono in qualche modo essere smaltiti o riciclati, come le travi di legno, i mattoni, il cemento ecc… Di conseguenza, il settore dell’edilizia che produce il maggior numero di materiali di scarto è sicuramente quello delle demolizioni, proprio perché nel processo di demolizione devono essere scartati tutti i materiali che compongono l’edificio da abbattere.

Come si smaltiscono i materiali inerti

I metodi principali in cui vengono trattati i materiali inerti da cantiere sono lo smaltimento diretto ed il riciclaggio. Il primo consiste nell’accumulo dei rifiuti prodotti dai lavori e al loro successivo deposito, dopo essere stati accuratamente suddivisi per materiale e metodo di smaltimento. Questo metodo risulta essere solitamente più diretto e rapido rispetto al riciclaggio, ma spesso è il più costoso, perché i materiali vengono semplicemente scartati. Nel caso in cui i materiali venissero riciclati, invece, la questione sarebbe ben diversa: in questa procedura gli inerti vengono accumulati e suddivisi come per lo smaltimento, ma vengono poi riutilizzati in altri progetti e per altri scopi. Questo procedimento permette sia di rivendere o riutilizzare gli inerti come materiale riciclabile, ma previene anche la saturazione delle discariche, che dovrebbero accogliere tutti i materiali non riciclati.

Le fasi di riciclaggio degli inerti da demolizione

Qualora gli inerti venissero riciclati, questi potrebbero subire il processo di riciclaggio in diversi metodi e in diverse fasi. I tre modi principali in cui i materiali inerti vengono riutilizzati riguardano il riciclaggio primario (o diretto), secondario o terziario (o chimico). Nel primo caso, i materiali vengono riutilizzati da subito, spesso nello stesso cantiere in cui sono stati prodotti (tranne nei casi delle demolizioni, dove i materiali di scarto vengono solo prodotti e mai riutilizzati).

Un esempio pratico di come avviene questo processo possono essere le travi di legno, che vengono magari riutilizzate per ricoprire spazi e ruoli diversi da come era inizialmente stato progettato. Nel secondo caso, i rifiuti vengono accumulati tramite un processo meccanico, e vengono riutilizzati in un secondo momento, magari in un cantiere diverso da quello in cui sono stati prodotti. Per poter accumulare gli inerti nel modo giusto, è necessario utilizzare gli strumenti giusti, che vengono forniti dalle aziende specializzate in materia. Un esempio a riguardo può essere Baioni.it, impresa che realizza macchinari per il riciclaggio di materiali inerti.

Nel terzo ed ultimo caso, invece, i prodotti inerti vengono trattati chimicamente; tutti i materiali di scarti subiscono un processo di decomposizione, dopo il quale vengono solitamente riutilizzati in modo alternativo in progetti che prevedono il loro impiego (diverso da quello che la loro forma iniziale avrebbe potuto ricoprire). Le fasi che affrontano i materiali inerti durante il riciclaggio sono la produzione stessa degli scarti, la loro raccolta, il trattamento (meccanico o chimico) e il loro impiego finale in altri progetti ed in altri cantieri. Ogni fase deve essere amministrata in maniera scrupolosa, per fare in modo che i materiali vengano trattati nel modo più economico ed efficiente possibile; per questo motivo è necessario affidarsi agli specialisti, che si occupano di tutti i procedimenti nel dettaglio e nel modo più consono alle condizioni specifiche.