Quando si affronta una causa legale, è fondamentale conoscere le diverse figure professionali che operano nei vari gradi di giudizio. Tra queste, l’avvocato cassazionista ricopre un ruolo specifico e altamente qualificato, diverso da quello di un avvocato che opera nei tribunali di primo o secondo grado. 

Ma quali sono le principali differenze tra queste figure? 

In questo articolo faremo chiarezza sui compiti, le competenze e i limiti di intervento di ciascun professionista, per aiutarti a capire a chi rivolgerti in base alla fase del procedimento giudiziario.

Chi è l’avvocato cassazionista e cosa lo distingue dagli altri avvocati

L’avvocato cassazionista è un professionista abilitato a patrocinare le cause davanti alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori, come il Consiglio di Stato o la Corte dei Conti. Si tratta di un titolo che non tutti gli avvocati possiedono: per ottenerlo è necessario avere almeno 12 anni di esercizio della professione oppure superare uno specifico esame di abilitazione indetto dal Consiglio Nazionale Forense.

Ciò che distingue l’avvocato cassazionista da un avvocato di primo o secondo grado è, quindi, il livello di giudizio in cui può operare. Mentre gli avvocati ordinari possono assistere i clienti nei tribunali ordinari e nelle corti d’appello, l’avvocato cassazionista interviene solo quando il procedimento arriva all’ultimo grado di giudizio, dove non si discute più il merito del caso, ma la corretta applicazione della legge.

Essere rappresentati da un avvocato cassazionista è obbligatorio quando si presenta un ricorso in Cassazione: solo chi possiede questa abilitazione può redigere e depositare gli atti presso la Suprema Corte. Per questo motivo, si tratta di una figura altamente specializzata, con una conoscenza approfondita del diritto e delle tecniche di redazione giuridica richieste in ambito di legittimità.

Quando è necessario rivolgersi a un avvocato cassazionista

Rivolgersi a un avvocato cassazionista diventa necessario quando si intende presentare un ricorso alla Corte di Cassazione, sia in ambito civile che penale. Questo passaggio rappresenta il terzo e ultimo grado di giudizio nel sistema giuridico italiano, e può essere avviato solo da un legale iscritto nell’apposito albo dei cassazionisti.

È importante sapere che la Cassazione non riesamina i fatti della causa, ma verifica esclusivamente se le decisioni dei giudici di merito (primo e secondo grado) siano state prese nel rispetto della legge e delle regole procedurali. Per questo motivo, l’intervento di un avvocato con competenze tecniche elevate e una solida preparazione giuridica è essenziale.

Devi rivolgerti a un avvocato cassazionista quando:

  • Vuoi impugnare una sentenza definitiva della Corte d’Appello;

  • Hai ricevuto un provvedimento ingiusto o viziato da errori di diritto;

  • Desideri intraprendere una strategia difensiva avanzata, affidandoti a un legale con esperienza specifica in cause di legittimità.

Affidarsi a un avvocato cassazionista, quindi, non è solo un obbligo normativo, ma una scelta strategica per tutelare al meglio i propri diritti davanti alla più alta autorità giudiziaria italiana.

Differenze tra giudizio di primo grado, secondo grado e Cassazione

Nel sistema giudiziario italiano, i procedimenti si articolano in tre gradi di giudizio, ciascuno con funzioni e caratteristiche diverse. Comprendere queste differenze è fondamentale per sapere quali diritti puoi esercitare e quale tipo di avvocato può assisterti in ogni fase.

Il giudizio di primo grado è il momento in cui la causa viene esaminata per la prima volta da un giudice di merito, che valuta sia i fatti che le prove. A questo livello possono intervenire tutti gli avvocati iscritti all’albo, e le decisioni assunte possono essere impugnate tramite appello.

Il giudizio di secondo grado, o appello, viene promosso davanti alla Corte d’Appello (in ambito civile o penale) ed è destinato a riesaminare la sentenza di primo grado. Anche in questa fase, si discutono aspetti di fatto e di diritto, ma con maggiore attenzione agli errori eventualmente commessi dal giudice precedente.

Il giudizio di Cassazione, invece, rappresenta l’ultimo grado del processo e ha la funzione di controllare la legittimità della sentenza emessa in appello. Non si rivedono i fatti, né si introducono nuove prove: la Corte valuta se le norme siano state correttamente applicate. Solo un avvocato cassazionista è autorizzato a rappresentare una parte in questa fase.

In sintesi:

  • Primo grado: valutazione completa del caso (fatti e diritto);

  • Secondo grado: revisione della sentenza e possibile riforma;

  • Cassazione: verifica della legittimità e rispetto della legge.

In Italia, numerosi studi legali offrono competenze specializzate in questo ambito, tra cui lo Studio dell’avvocato cassazionista Feno. Visita il sito per conoscere un team di professionisti esperti, che operano con competenza e impegno per ottenere i migliori risultati nei procedimenti giudiziari e tutelare in modo efficace i diritti dei propri assistiti.