L’organizzazione dei viaggi di istruzione è un nodo cruciale per la formazione degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, ma va sottolineato – ed è inutile che proviamo a nascondercelo – che alcune delle procedure per far partire i ragazzi sono fin troppo complesse per le nostre istituzioni scolastiche. E non tutti riescono a tenere il ritmo. Tra l’esigenza di offrire esperienze formative di qualità agli studenti e la necessità di rispettare le stringenti normative in materia di appalti pubblici, le scuole si sono spesso trovate in un limbo operativo di non poco conto. 

In questo contesto, l’intervento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC), con la Delibera n. 582 del 13 dicembre 2023 e i successivi chiarimenti (tra cui spicca la nota del 7 ottobre 2025, in risposta a specifici quesiti degli operatori economici), ha segnato senza dubbio un punto di svolta fondamentale, definendo l’obbligo di utilizzare il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) per l’affidamento di tali servizi. Ecco tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.

La digitalizzazione e l’Obbligo MEPA

Il cuore della nuova disciplina risiede nell’affermazione del principio di digitalizzazione integrale delle procedure di gara, in linea con il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (in base al D. Lgs. 36/2023). L’obbligo di ricorrere al MEPA, gestito da Consip nell’ambito del più ampio sistema degli Acquisti in Rete PA, mira a garantire la massima trasparenza e concorrenza.

L’utilizzo della piattaforma elettronica rende l’intero ciclo di vita del contratto, dalla pubblicazione del bando (o della Richiesta di Offerta – RdO) all’aggiudicazione, tracciabile e verificabile. Si tratta di un passo essenziale per prevenire fenomeni corruttivi e assicurare che le scuole scelgano l’offerta economicamente più vantaggiosa, tutelando al contempo la qualità del servizio e l’interesse pubblico. L’adesione al MEPA, di fatto, rende accessibile la platea degli operatori economici abilitati, ampliando la possibilità di scelta per le scuole e stimolando una competizione virtuosa. Ecco che in questo rinnovato contesto gli istituti scolastici si trovano facilitati a selezionare i viaggi di istruzione più adeguati alle loro esigenze (e meglio ancora se si affidano ad agenzie di eccellenza con un catalogo ampio come nel caso di Primatour).

Chiarimenti cruciali: soglie e differenziazione dei viaggi

L’impatto più significativo, e fonte di iniziale confusione, ha riguardato l’applicazione delle soglie di rilevanza europea e le modalità di frazionamento degli appalti. Le istituzioni scolastiche, pur essendo considerate amministrazioni sub-centrali, hanno dovuto navigare tra diverse interpretazioni normative, spesso portando a un temporaneo stallo nell’organizzazione dei viaggi. E questo, evidentemente, era uno scenario che ci saremmo volentieri evitati.

Fortunatamente, una recente nota ANAC ha fatto chiarezza nel merito della delicata questione, introducendo e confermando distinzioni cruciali per l’applicazione delle soglie:

  1. Viaggi con finalità culturali o strettamente connessi al percorso formativo (Viaggi di istruzione Classici): questi rientrano nei servizi e forniture ordinari, per i quali la soglia di rilevanza europea è fissata a € 221.000 (IVA esclusa). Al di sotto di questa soglia, le scuole possono procedere con procedure semplificate (affidamento diretto sotto i 140.000 € o procedura negoziata per importi superiori, ma inferiori alla soglia UE), purché gestite su piattaforme digitali come il MEPA;

  2. Corsi di lingua all’estero (o servizi sociali e assimilati): questi servizi rientrano nell’Allegato XIV della direttiva 2014/24/UE, per i quali la soglia è notevolmente più alta, pari a € 750.000;

  3. Viaggi con prevalente componente ludica/ricreativa: pur condividendo codici CPV con i viaggi culturali, la loro diversa finalità (socializzante vs. formativa) ne consente una gestione come gare autonome, evitando il divieto di frazionamento artificioso degli appalti.

Questa distinzione è fondamentale in quanto consente alle scuole di separare legittimamente gli affidamenti per tipologie di attività con obiettivi intrinsecamente diversi, garantendo altresì una maggiore flessibilità procedurale senza contravvenire alle norme sulla concorrenza.

Prospettive future e impatto sul sistema scolastico

Non è però tutto oro quel che luccica, come si dice, perché non possiamo nascondere che la nuova linea dettata dall’ANAC, in particolare con i chiarimenti del 2025, sia stata esente da critiche, soprattutto per la modalità con cui le informazioni vengono talvolta veicolate (in primis agli operatori economici, e solo indirettamente alle scuole). Va comunque ricordato che il suo intento è chiaro: normalizzare le procedure di acquisto dei servizi per i viaggi di istruzione, superando la logica dell’eccezionalità e dell’incertezza burocratica.

L’adozione obbligatoria del MEPA e la chiarificazione delle soglie non sono meri adempimenti burocratici, ma strumenti che rafforzano la legittimità degli acquisti e la qualità dell’offerta didattica. Costringono le scuole a una maggiore pianificazione e a una conoscenza approfondita delle normative sugli appalti, elevando il livello di governance interna.

In breve, la nuova nota ANAC, sebbene abbia generato un periodo di – comprensibile – assestamento, si è rivelata un tassello essenziale nel percorso di modernizzazione e trasparenza del sistema scolastico nella sua interezza. Fornendo certezze sulle procedure e le soglie, essa pone le basi per una gestione dei viaggi di istruzione più efficiente, trasparente e, in ultima analisi, più sicura per la Pubblica Amministrazione.